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FOODS AND HEART III EDIZIONE: WORKSHOP PRATICO SU IPERTENSIONE ARTERIOSA E DISLIPIDEMIA DALLE LINEE GUIDA AI CONSIGLI A TAVOLA
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Course description
RAZIONALE
Le malattie cardiovascolari (CV) rappresentano la prima causa di mortalità globalmente, causando quasi 16 milioni di morti nel mondo. In Europa, nonostante la riduzione della mortalità CV rispetto ad altri continenti, oltre 4 milioni di europei muoiono ogni anno, ovvero il 45% di tutte le morti riconosce una causa CV. I livelli di colesterolo LDL rimangono ad oggi il miglior descrittore del rischio di eventi CV maggiori (morte, ictus, infarto miocardico) secondo una relazione continua, lineare, che in studi epidemiologici, non mostra valori soglia, ovvero al di sotto dei quali il rischio CV non diminuisce ulteriormente. Studi clinici di intervento hanno dimostrato che indipendentemente dal tipo di paziente e dal valore basale di LDL, la riduzione di 1 mm/l di LDL si associa ad una riduzione di eventi CV del 21%. Il nesso tra la riduzione dei valori della colesterolemia e la protezione CV è talmente forte, che il valore target di colesterolo sarà tanto inferiore quanto più alto è il livello di rischio CV del paziente. Le ultime linee guida europee pongono questo target nel paziente a rischio CV molto alto al di sotto di 55 mg/dl e una riduzione del 50% del valore basale.
Il raggiungimento di questo target deve prevedere statine ad alta efficacia al massimo dosaggio o cmq al massimo dosaggio tollerato dal pz, con l’aggiunta precoce di Ezetimibe, o avvalersi degli inibitori di PCSK9. Il compito più difficile è traslare questi risultati nella pratica clinica al fine di ottimizzare il rapporto costo/beneficio dei PCSK9 e di garantire un vantaggio prognostico al più alto numero di pazienti. Accanto alla dislipidemia, nel determinismo di evento cardiovascolare, riveste un ruolo di primaria importanza l’ipertensione arteriosa: oltre il 50% dei pazienti ipertesi ha un profilo lipidico non a target secondo le ultime linee guida. Questo aspetto riconosce varie cause, tra cui la scarsa aderenza alla terapia, che possiamo considerare un vero e proprio fattore di rischio CV: si stima infatti che meno della metà dei pazienti affetti da ipertensione arteriosa o dislipidemia sia adeguatamente aderente ai farmaci prescritti e, dopo un anno dalla prima prescrizione, meno del 50% continui ad assumere con regolarità il trattamento.
Tra i determinanti della scarsa aderenza ci sarebbero in particolare inerzia prescrittiva e complessità dello schema farmacologico. Su quest’ultimo aspetto sono intervenute negli ultimi anni le terapie di associazione tra farmaci di classi diverse (antiipertensivi ed ipolipemizzanti). E questo è il concetto di polipillola: queste combinazioni di farmaci hanno ormai profonde evidenze di efficacia e semplificano la gestione terapeutica del paziente, garantendo una maggiore aderenza e persistenza al trattamento. I risultati di una metanalisi pubblicata di recente su Lancet, dimostrano che una polipillola contenente almeno 2 farmaci antiipertensivi, una statina ed eventualmente aspirina a basse dosi, riduce del 48% il rischio di infarto miocardico, del 41% il rischio di ictus e del 35% della morte per cause CV in prevenzione primaria. Oltre al trattamento farmacologico tuttavia, sia nella prevenzione primaria che secondaria, riveste un ruolo fondamentale la modificazione dello stile di vita, in particolare la corretta alimentazione. Per il quinto anno consecutivo, la U.S. News e report ha assegnato alla dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio dell’ Unesco, il primo posto nella classifica dei regimi alimentari più noti, grazie ai molteplici benefici che esplica nei confronti della nostra salute, per la perdita di peso nel breve e lungo termine e per la facilità di impiego. In questo simposio, attraverso gli interventi di specialisti di settore, tratteremo gli aspetti dietetici e farmacologici nelle dislipidemie e tracceremo la dieta ideale per un paziente dislipidemico ed iperteso consolidando strategie pratiche di intervento anche con l’ausilio dell’esercizio fisico, attraverso un esperto kinesiologo.
In questa terza edizione poi avremo proprio un focus dedicato alla obesità come fattore di rischio cardiovascolare, al suo binomio frequente con la steatosi epatica, approfondendo con l’ausilio di uno psicologo la modalità più corretta per affrontare il problema obesità col paziente. Altra novità di questa edizione sarà la trattazione dei problemi del sonno e della loro correlazione con l’ipertensione arteriosa. Infine, i partecipanti si cimenteranno nella risoluzione di un caso clinico.
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Attachments
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Details
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Course type
CME
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Reference training objective
Guidelines - protocols - procedures
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Available for:
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Educational context
Classic residential training (1-200 participants)
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Scientific Managers
Aloisio Angelo
Antoncecchi Ettore
Lillo Adele
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Teachers
No teacher
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Course type